ISOLE COOK IN FESTA PER CELEBRARE L'INDIPENDENZA
Una delle mete di mare più belle e suggestive del mondo, l'arcipelago delle Isole Cook, nella Polinesia neozelandese, in pieno Oceano Pacifico, tra la Polinesia Francese e le Isole Samoa.
Formato da 15 isole, questo angolo di paradiso incontaminato scoperto dal navigatore britannico James Cook, ha molte e incantevoli sfaccettature, dalle verdi isole vulcaniche del sud agli spettacolari atolli corallini del nord. La sua punta di diamante è l’isola Rarotonga: interno montagnoso segnato da verdissime vallI, spiagge bianchissime, acque turchesi, incredibile barriera corallina brulicante di vita. Altra isola da sogno è poi Aiutaki, la cosidetta piccola Bora Bora, con la sua strepitosa laguna, e paesaggi da cartolina.
Formato da 15 isole, questo angolo di paradiso incontaminato scoperto dal navigatore britannico James Cook, ha molte e incantevoli sfaccettature, dalle verdi isole vulcaniche del sud agli spettacolari atolli corallini del nord. La sua punta di diamante è l’isola Rarotonga: interno montagnoso segnato da verdissime vallI, spiagge bianchissime, acque turchesi, incredibile barriera corallina brulicante di vita. Altra isola da sogno è poi Aiutaki, la cosidetta piccola Bora Bora, con la sua strepitosa laguna, e paesaggi da cartolina.
Per vivere dal di dentro le più autentiche atmosfere e tradizioni delle Isole Cook, non c’è occasione migliore della festa Te Maeva Nui, con cui si festeggia l’indipendenza dalla Nuova Zelanda. Dato che quest’anno ricorre il 50° anniversario, il programma di eventi è particolarmente ricco e inconsueto. Dal 23 luglio al 7 agosto l’isola di Rarotonga si trasformerà quindi in un vero e coinvolgente palcoscenico all’aperto, con canti, danze, spettacoli delle varie comunità che convivono in queste isole.
A dare il via alla festa, una coloratissima sfilata di carri decorati e addobbati secondo un tema comune, Te Akairo (il Segno della mia Patria) a sottolineare l’unità della nazione. Da vedere assolutamente la spettacolare danza tradizionale del tamburo, la cosidetta Ura Pau; le esibizioni di Kapa Rima, un canto a ritmo lento con eleganti movimenti delle mani; l’Ute, un canto tradizionale in cui gli interpreti si dispongono a forma di U con le donne sedute in mezzo e gli uomini in piedi intorno a loro e tante altre espressioni della cultura popolare. Fra le tante iniziative curiose, c’è il concorso Imene Tuki, letteralmente ‘inno di grugniti’, una gara tra canti senza accompagnamento, con una caduta di tono alla fine delle frasi, in cui le sillabe vengono cantante senza senso ritmico.
A dare il via alla festa, una coloratissima sfilata di carri decorati e addobbati secondo un tema comune, Te Akairo (il Segno della mia Patria) a sottolineare l’unità della nazione. Da vedere assolutamente la spettacolare danza tradizionale del tamburo, la cosidetta Ura Pau; le esibizioni di Kapa Rima, un canto a ritmo lento con eleganti movimenti delle mani; l’Ute, un canto tradizionale in cui gli interpreti si dispongono a forma di U con le donne sedute in mezzo e gli uomini in piedi intorno a loro e tante altre espressioni della cultura popolare. Fra le tante iniziative curiose, c’è il concorso Imene Tuki, letteralmente ‘inno di grugniti’, una gara tra canti senza accompagnamento, con una caduta di tono alla fine delle frasi, in cui le sillabe vengono cantante senza senso ritmico.
In occasione del Te Maeva Nui le 15 isole dell’arcipelago mostrano la loro cultura, il loro cibo, la loro arte, l’artigianato e la musica e condividono usanze e tradizioni. Giorni di festa sono quelli dell’Island days. Si potranno ad esempio assaggiare le specialità, diversissime da isola ad isola: l’itiki (anguilla) dell’isola di Mitiaro, il tiromi di Mangaia, il puakanio (carne di capra) di Atiu, il korori (ostrica perlifera). O apprezzare le pregiate perle nere della Polinesia Neozelandese da Manihiki e gli oggetti di un sapiente artigianato, stuoie, borse e cesti che su ciascuna isola vengono intrecciati con tecniche diverse, lavorando le foglie di pandanus.