VISITARE ROMA IN DUE GIORNI LOW COST

VISITARE ROMA IN DUE GIORNI LOW COST

Roma

Chiunque passi dalla Capitale per poco tempo, per caso, per lavoro, per un weekend, lo sa: impossibile resistere alla tentazione dei must della Capitale, fare anche solo una passeggiata tra I Fori e il Colosseo, oppure respirare l’atmosfera di Piazza Navona.

Come riuscire a godersela senza rischiare scelte dispersive? Un modo c’è, quello di dedicarsi a un itinerario tematico. Ed è quello in cui voglio portarvi oggi. Non propriamente un percorso unico in realtà, ma due giornate in equilibrio tra passato e futuro, arte e letteratura, luoghi nascosti e non solo. Roma in due giorni alla scoperta di nuove icone e strade battute da osservare con occhi nuovi.

Andare a scoprire la Roma degli altri, quella di chi l’ha vissuta, calpestata almeno un po’, prima di noi, magari l’ha anche raccontata. La città può essere ovviamente scoperta in mille modi e uno di questi è mettere da parte, almeno per un po’, i monumenti ufficiali, quelli magari imponenti, ed entrare quasi in punta di piedi in altri luoghi, le case.

Le case degli artisti, dei poeti, degli scrittori, che qui hanno vissuto. Sono tanti, e si può organizzare un vero e proprio tour. Ci ha pensato l’ufficio del Turismo della Capitale che ha raccolto undici case museo di Roma in una brochure, che è gratuita e scaricabile dal sito di Turismoroma.it. Con tanto di informazioni pratiche e attrazioni nei dintorni. Cartina alla mano, siamo pronti per partire alla scoperta di questi luoghi intimi del passato.

A cominciare forse dal più famoso, la Keats-Shelley House, in piena Piazza di Spagna. Possiamo visitare le abitazioni di Giorgio de Chirico, di Goethe, di Alberto Moravia, di Luigi Pirandello. E se non siamo ancora sazi, possiamo camminare.

Il turismo letterario di Roma è anche slow e possiamo passeggiare in un quartiere come Monteverde, dove il pensiero va a Pierpaolo Pasolini ma da dove passò anche Gianni Rodari, e dedicò al filobus di zona proprio una delle sue filastrocche. E poi, vi sarà capitato di leggere La Storia di Elsa Morante. Alcuni episodi del romanzo sono ambientati in un altro celebre quartiere romano, San Lorenzo.

E proprio nei pressi di San Lorenzo può proseguire il nostro tour alla scoperta della Roma di artisti e scrittori. Per la precisione, al Verano. E’ il cimitero monumentale di Roma, in piazzale del Verano 1, nel Quartiere Tiburtino.

Come spesso accade, è un vero museo a cielo aperto. Racconta la storia dal Risorgimento al nostro Novecento. Tanto che a volte è strano come luoghi funerari come questo siano all’estero mete scontate del nostro turismo e poi a due passi da casa non li prendiamo in considerazione.

Artisti, attori, scrittori, sono tanti i personaggi del nostro passato lontano e recente che riposano qui: Ettore Petrolini, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Eduardo De Filippo, Gabriella Ferri, Vittorio De Sica, Rino Gaetano, Alberto Moravia, Gianni Rodari, donne della cultura come Grazia Deledda, Sibilla Aleramo, Natalia Ginzburg. E poi il monumento funebre a Goffredo Mameli, il poeta Trilussa, l’attrice Alida Valli.

Ma se ci spostiamo altrove, al Testaccio, nei pressi della Piramide di Caio Cestio per la precisione, c’è un altro cimitero dove vale la pena rendere omaggio. E’ il Cimitero Acattolico di Roma, noto anche come Cimitero degli inglesi. In realtà gli stranieri sepolti qui sono anche tedeschi, americani, russi, scandinavi greci. Ci sono scrittori, diplomatici, scienziati, architetti e poeti. Tra tutti, Antonio Gramsci, Carlo Emilio Gadda, e, ovviamente, ancora loro, John Keats e Percy B. Shelley.

Su tutti vigilano gli occhi di una delle tante colonie feline di Roma. Dagli scrittori alla musica, e all’arte. Viale Pietro de Coubertin, tra lo Stadio Flaminio, la Villa Glori, il Villaggio Olimpico. Qui si trova l’Auditorium Parco della Musica, con la silhouette inconfondibile delle tre casse armoniche dalla mano di Renzo Piano e il verde della vegetazione che lo circonda, è un luogo bello da vedere e in cui andare anche solo per goderne gli spazi e rilassarsi, e respirarne l’atmosfera. Naturalmente controllate il sito e la biglietteria per scoprire se è in programma un evento o un concerto che vi interessa, altrimenti apprestatevi a fare i turisti culturali e ad esplorare ciò che offre.

Le sale, ovviamente, e l’anfiteatro esterno, ma anche i musei, perché l’Auditorium ne ospita tre: il Museo Archeologico, che permette di ammirare i resti degli edifici di epoca romana riemersi durante gli scavi per la realizzazione del complesso; il Museo Aristaios, che espone reperti dalla civiltà minoica del 3.200 a.C. ad opere d’arte della Magna Grecia del 300 a.C, provenienti dalla collezione privata del Maestro Giuseppe Sinopoli; e il Museo degli Strumenti musicali dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, che raccoglie oltre cinquecento cimeli a testimonianza delle culture musicali di Europa, Asia e Africa in cinque secoli di storia.

Tutti e tre a ingresso gratuito. E poi c’è Notebook, la libreria dell’Auditorium, ampia, fornitissima, dove vi consiglio di “perdervi” per un po’ curiosando tra i libri, specie se siete appassionati di cinema e, ovviamente, di musica.

Per l’arte, c’è il Maxxi. Basta infatti una breve passeggiata, attraversando viale Tiziano e Via Flaminia, per arrivare in via Guido Reni 4, e trovarvi di fronte a questa struttura progettata da Zaha Hadid, che spicca tra le case e i condomini del quartiere.

E’ il museo nazionale delle arti del XXI secolo, la casa dell’architettura e dell’arte contemporanea, a cui sono dedicate le due collezioni principali permanenti. Ma naturalmente il Maxxi ospita periodicamente anche delle mostre: attualmente ne sono ad esempio in corso sei, tra architetttura, arte concettuale, fotografia.
Con il biglietto d’ingresso (10 euro il ticket regolare) potrete scegliere a quale creatività dedicarvi.