TOSCANA: MONTALCINO CULLA DEL BRUNELLO
Alla fine dell'estate il territorio toscano dove nasce il vino Brunello di Montalcino si anima in modo particolare: settembre è il mese della vendemmia, che quest’anno si preannuncia davvero eccezionale.
Un’occasione perconoscere una delle zone più ricche di arte e storia d’Europa.
Una zona straordinariamente ricca a cominciare proprio dalla patria del Brunello, Montalcino, che sorge a 564 metri sul livello del mare tra le valli del fiume Ombrone, dell’Asso e del fiume Orcia, da cui prende il nome la Valle.
Cinta da mura che si aprono tra sei porte, conserva parte dei diciannove torrioni che la dominavano, e comprende la poderosa fortezza, eretta poco oltre la metà del XIV secolo. In città si possono ammirare numerosi edifici medievali, tra cui il Palazzo Comunale, la Cattedrale in stile neoclassico, la chiesa gotico-romana di Sant’Agostino e quella romanica di Sant’Egidio, eretta nel XIV secolo.
Ma Montalcino offre ineguagliabili occasioni di ammirare musei interessantissimi. Il Museo Civico e Diocesano di Montalcino conserva quasi 200 opere d'arte divise in sculture, tavole e tele dipinte, affreschi, paramenti sacri, codici miniati, ceramiche, oreficeria. Tra le opere più importanti spiccano dipinti di Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti e Duccio di Buoninsegna.
Nel Museo della bottiglia e del vetro, custodito nel trecentesco Castello di Poggio alle Mura oggi conosciuto come Castello Banfi, si possono osservare le alterne vicende della produzione del vetro nella storia, dal V secolo a.C. ai giorni nostri. L’esposizione più interessante dell’intero museo riguarda gli oggetti di vetro dell’Antica Roma che, secondo i critici, costituirebbero la più vasta collezione privata del mondo.
Il Museo della comunità di Montalcino e del Brunello conserva infine la memoria della civiltà contadina, artigianale e associativa di Montalcino, e la storia del suo Brunello, a partire dai suoi pionieri, dalla terra e dalle famiglie che hanno fatto grande questo vino.
A pochi chilometri da Montalcino, a Castelnuovo dell’Abbate, sorge la chiesa abbaziale di Sant’Antimo, una tra le più belle chiese romaniche d’Italia costruito a cavallo tra l’XI e il XII secolo, la cui magnificenza viene esaltata dal paesaggio circostante e in cui tutte le preghiere e le messe sono cantate in canto gregoriano.
All’interno, diviso in tre navate separate da colonne, si conservano un crocefisso ligneo del XII secolo e una scultura in legno policromo del XIII secolo raffigurante la Madonna col Bambino.
Oltre alle testimonianze religiose, il territorio conserva tracce anche del suo passato arcaico ed ellenistico nel sito archeologico di Poggio della Civitella dove, a partire dal ’93, sono stati riportati alla luce resti etruschi.
Nel corso del IV secolo a.C. e fino agli inizi del secolo successivo, la collina ha ospitato un villaggio composto da abitazioni, sostituite poi da una imponente fortezza, abbandonata presumibilmente nel III secolo a.C. Insomma, poiché settembre è il mese della vendemmia, che quest’anno si preannuncia davvero eccezionale, molte cantine aprono le loro porte ai visitatori che vogliono vivere in prima persona l’esperienza della raccolta delle uve, all’iniziativa “Cantine Aperte in Vendemmia”, organizzata dal Movimento Turismo del Vino Toscana.